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La Apple è al centro di uno scandalo senza precedenti per aver volontariamente compromesso il funzionamento dei vecchi modelli iPhone. L’azienda sostiene che l’operazione fosse necessaria per evitare gli spegnimenti improvvisi ma ora si trova al centro di una tempesta marrone fatta da class action e profitti persi…
La Apple vive di Obsolescenza Programmata
Il caso si è aperto con una discussione Reddit e con le analisi fatte da John Poole della Primate Labs. Con l’app Geekbench sono stati raccolti i dati di banchmark su migliaia di iPhone ed è stata individuata una riduzione prestazionale in concomitanza di determinati aggiornamenti. I risultati dell’analisi sono stati pubblicati in data 18 Dicembre 2017 ed è scoppiato il finimondo. Apple ha dovuto ammettere di aver implementato un depotenziamento delle prestazioni per compensare eventuali cali di potenza sulle batterie vecchie e prevenire spegnimenti improvvisi. Per evitare il linciaggio l’azienda ha quindi scontato da 89 euro a soli 29 euro il prezzo per la sostituzione della batteria. La promozione può essere utilizzata per tutti i modelli successivi all’iPhone 6 e fuori garanzia anche quando non ci siano malfunzionamenti palesi.
Cambiare le batterie e ripristinare il funzionamento dei vecchi modelli costa caro alla Apple. Anche un analista Barclays del calibro di Mark Moskowitz ha lasciato una nota in cui stima un ingente calo di vendite. Il danno sarebbe pari a 16 milioni di iPhone in meno per il 2018 ed i portavoce Apple hanno evitato di commentare. Infatti gli utenti che stavano pensando di acquistare un nuovo modello di telefonino potranno ripiegare sul cambio della batteria ed evitare l’acquisto.
La Francia Indaga Apple per Obsolescenza Programmata
Forse alla Apple speravano di cavarsela sacrificando qualche miglioncino di proventi ma in Europa siamo pignoli. Tra leggi e comitati abbiamo il vizio di tutelare il consumatore. Così l’associazione Halte a l’obsolescence programmée (HOP) ha evidenziato il caso Apple in sede giudiziaria. Infatti dal 2016 la Francia ha la legge Hamon che persegue chi immetta sul mercato prodotti soggetti ad obsolescenza programmata. Con la legge approvata dall’ex-ministro Hamon, produrre merce studiata per invecchiare precocemente può costare una multa pari al 5% dei proventi annuali e 2 anni di carcere per i dirigenti aziendali. L’indagine aperta dall’ufficio DGCCRF (libera concorrenza e anti-truffa) ipotizza addirittura la frode. L’indagine Francese si accoda alle 3 class action che Apple deve affrontare su territorio USA.
Brutto Periodo per Apple
Criticata per aver sparato prezzi troppo alti sugli iPhone X che non può competere tecnicamente con prodotti molto più economici. Soggetta a continui contrattempi nella catena di produzione. Sotto osservazione per le fabbriche dei suicidi. Si è persa il marchio Steve Jobs. Beccata a depotenziare volontariamente i vecchi modelli ed ora indagata per frode. Il 2017 non è stato un buon anno per la Apple ma il 2018 inizia pure peggio. Comunque l’azienda di Cupertino rimane uno dei titani inbattibili della tecnologia (Microsoft, Apple, Facebook, Google, Amazon) ma questa tempesta di contrattempi ha la possibilità di incidere significativamente sulla salute economica della Mela.