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Qualche tempo fa un video virale mostrava gli slaugtherbots: droni bomba dotati di IA per effettaure attacchi autonomi. Fortunatamente si trattava di una campagna di sensibilizzazione sui rischi delle armi autonome. Purtroppo deve aver dato qualche idea alle persone sbagliate. Infatti due droni bomba sono stati lanciati contro il presidente Venezuelano Maduro durante i festeggiamenti del 5 Agosto 2018.
L’Attentato con i Droni Bomba
L’attacco è avvenuto durante la parata del 5 Agosto. Il presidente Venezuelano Maduro presenziava alle celebrazioni per l’81esimo anniversario della Guardia Nazionale. Nelle riprese trasmesse in diretta durante le celebrazioni si sente un boato; alla sinistra del presidente un militare cade a terra. Quindi le guardie del corpo presidenziali sollevano gli scudi di sicurezza e portano al sicuro Maduro mentre i soldati rompono le righe. inizialmente la colpa delle esplosioni è stata attribuita ad una fuga di gas in una palazzina vicina. In seguito è arrivata la conferma che i militari abbiano abbattuto due droni bomba. 7 persone sarebbero rimaste ferite e sarebbero già stati effettuati i primi arresti: 6 sospetti terroristi. Il gruppo terroristico “Movimento nazionale di soldati in camicia” (aka “Soldati in T-Shirt“) ha rivendicato l’attentato tramite la giornalista Patricia Poleo.
Perché usare i droni
All’atto pratico i droni sono aeroplanini radiocomandati. Per renderli autonomi ci si possono montare sopra un arduino e qualche intelligenza artificiale. Il costo dello strumento è irrisorio, l’addestramento è facile… in pratica i droni equivalgono
I sistemi di contromisura sono numerosi
Le contromisure per fermare i droni si sono diffuse di pari passo con l’entusiasmo civile per i veivoli semi-autonomi. Esistono numerose opzioni per contrastare un attacco. I più elementari sono le aquile addestrate e le reti da lancio. I più complessi utilizzano cannoni ad impulsi elettromagnetici e jammer dei sistemi per la navigazione e la guida. In Italia le forze dell’ordine si tengono aggiornate sui progessi tecnologici ma dover affrontare una minaccia aerea di ridotte dimensioni aggiunge complessità alla progettazione dei grandi eventi pubblici. Infatti gli esplosivi non sono l’unica cosa che può essere trasportata da un aeroplanino telecomandato mentre il terrorista se ne stà al sicuro davanti ad un monitor. Per il momento la preoccupazione è minima dato che comunque il terrorismo continua a fare meno danni degli incidenti stradali anche nel campo dei semi-automi. Per ora le auto a guida autonoma hanno già ucciso mentre questi droni bomba sono riusciti solo a ferire. E’ una fortuna che i terroristi siano imbranati ed ignoranti 😀