Stanno succedendo molte, grandi e preoccupanti cose attorno ad un unico film comico: The Interview. Il film della Sony è la storia comica di due agenti segreti americani che tentano di assassinare Kim Jung-un durante un’intervista televisiva. In pratica si tratta dell’adattamento moderno del film Company Man con Woody Allen. Dato che ora Cuba non pare più il nemico pubblico numero uno, il bersaglio diventa la Corea del Nord ed a Fidel Castro si sostituisce Kim Jung-un.
Solo che la Sony ha subito un pesante attacco da un gruppo di Black Hats informatici che hanno sfondato le esigue protezioni telematiche della compagnia per minacciare attentati terroristici contro ogni cinema che decidesse di proiettare il film. E qui si trova la prima stranezza dato che per fare minacce non occorre fare un attacco informatico, ma basta una lettera tramite posta ordinaria (magari posta celere se si vuole che le minacce arrivino prima di Natale).
Comunque la FBI ha prontamente indagato ed ha deciso che il colpevole era il governo della Corea del Nord; il governo della Corea del Nord ha negato ogni addebito ed i cattivoni informatici hanno preso in giro la FBI con un video amatoriale di scherno (allegato a questo articolo). A questo punto è intervenuto Obama che ha prontamente ridimensionato la questione dicendo che l’attacco alla Sony era solo cyberbullismo… ma che gli USA sono pronti a fare guerra alla Corea del Nord. Dato che le parole del presidente americano sembravano tutto meno che rassicuranti, la Corea del Nord ha fatto notare che a livello informatico è molto più superpotenza degli USA. Intanto il film non uscira nei cinema per ridurre il rischio di attacchi.
Prontamente ogni piattaforma di filesharing si è offerta volontaria per trasmettere lo streaming del film gratuitamente a tutti… ma la Sony preferirebbe incassare almeno le spese di montaggio.
In definitiva rimane il fatto che il paese che ha scelto di formare meglio i suoi esperti informatici decide e gli altri rimangono a fare la voce grossa fuori dai giochi… anche perchè i coreani a League of Legends sono imbattibili.