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Quattro governi si sono pronunciati sfavorevoli e le superpotenze della criptovaluta hanno iniziato a crollare. In un solo giorno gli investitori spaventati hanno bruciato montagne di soldi pur di recuperare i capitali.
Arrivano gli Stati
La realtà delle criptovalute è arrivata ad avere un significativo impatto economico quindi molti governi hanno iniziato a porsi delle domande. Il 16 gennaio l’agenzia stampa Coreana Yonhap ha dato visibilità alle affermazioni del ministro delle finanze Kim Dong-yeon che vuole frenare l’irrazionale impulso ad investire in criptovaluta. La Corea del Sud ha intenzione di limitare il mercato ma secondo la KBS oltre 200 mila suoi cittadini hanno già firmato una petizione per tenere il governo fuori dalla blockchain. Come la Corea del Sud, anche la Cina vuole limitare il trading centralizzato. Contro le speculazioni si è schierato il Vice Governatore della Banca Centrale Pan Gongsheng. Intanto in Europa la prima nazione a muoversi è la Francia. Macron vuole parlarne al G20. Nel frattempo le criptovalute saranno sotto osservazione da parte della commissione speciale di Bruno Le Maire (ministro dell’economia) e Jean-Piere Landau (ex governatore della banca di francia). La Germania ha dato il suo appoggio e Joachim Wuermeling (Bundesbank) auspica di coordinare un intervento sovranazionale.
Se ne vanno gli Investitori
Gli investitori hanno iniziato a vendere in preda al panico. Infatti perdere i mercato orientali significa ridurre la possibilità di riconvertire le monete virtuali in denaro reale. Oltre a perdere un enorme bacino di utenza, si compromettono anche molte mining-farm. Vuole dire che scompare parecchia potenza di calcolo dalla rete blockchain e che le transazoni rallenteranno. In definitiva ci saranno meno investitori e vendere richiederà più tempo. Le conseguenze si sono fatte sentire nelle 24 ore tra il 16/01/2017 ed il 17/01/2017:
In pratica tutte le principali 20 criptovalute hanno subito perdite tra il 18% ed il 30%.
La profezia autoavverante
La storia delle criptovalute è un’ode alla profezia auto-avverante. Questo piccolo crollo non è un’eccezione. Gli investitori hanno avuto paura di perdere i loro soldi e quindi hanno iniziato a vendere. Con il crescere improvviso dell’offerta si è abbassato il valore e gli investitori hanno perso i loro soldi. La discesa potrebbe persino continuare e accrescere la tendenza che si è manifestata sul finire di dicembre 2017. Tutto dipende dai nervi saldi di persone che non hanno mai investito in titoli ed ora si trovano ad essere il timone di una nave che non gli appartiene.