I CAPTCHA sono come i canditi nel panettone: un male necessario. Così come il panettone non potrebbe esistere senza canditi, i moduli di iscrizione hanno bisogno dei CAPTCHA per evitare l’attacco dei robot. Ma nuovi studi mettono in discussione l’efficacia di questi filtri.
Evitare lo SPAM nei Form
Internet è letteralmente infestata da robot. Hacker, cracker, agenzie pubblicitarie e burloni usano spesso programmi automatici per gestire migliaia di account falsi e spammare commenti sui forum. Le tattiche di guerriglia marketing spesso coinvolgono l’uso di automatismi per indirizzare l’opinione sui social e creare false recensioni. L’unica difesa sono i codici CAPTCHA. Ecco che quando compili un form ti viene mostrata un’immagine con lettere e numeri pesantemente deformati e ti viene chiesto di riscriverli. Tu, in quanto umano reale, riesci a portare a termine il compito, ma per un robot la questione diventa piuttosto scomoda. Fino ad ora…
Intelligenze Artificiali contro i CAPTCHA
Un nuovo articolo pubblicato su Le Scienze ha evidenziato come le intelligenze artificiali possano facilmente aggirare il blocco. In effetti le IA potrebbero persino essere più abili di te nel riconoscere lettere e numeri deformati. La notizia colpisce particolarmente perchè i CAPTCHA sono ancora considerati un buon Test di Turing. Questo tipo ti test serve proprio per verificare quanto sia avanzata un’intelligenza artificiale nel mimare il comportamento umano.
Alla Ricerca di Alternative
Da tempo ci si è accorti che le intelligenze artificiali come Caffe 2 (Facebook) e TensorFlow (Google) possono facilmente superare i codici CAPTCHA. Ecco perchè la stessa google ha messo a disposizione strumenti nuovi per proteggere i moduli online. Uno dei più utilizzati è ReCAPTCHA: delle trappole tecniche che sfruttano meccaniche specifiche per distinguere in automatico tra utenti reali e robot. Ma anche in questo caso il successo non è garantito. La lotta contro robot ed utomatismi è essenziale per i grandi social che guadagnano con la pubblicità mostrata agli utenti reali. Infatti nessuna azienda vuole pagare Facebook o Google per gli annunci mostrati ad account falsi (gestiti da robot). Inoltre le piccole agenzie pubblicitarie sfruttano account falsi e robot per fare concorrenza proprio contro i giganti come Google e Facebook. Ecco quindi che la lotta ai robot si presenta con tutte le sue inplicazioni: mantenere l’attuale sistema di guadagno e combattere la diffusione di informazioni pilotate o false.