01 – Java
Se vuoi programmare in Java devi ovviamente poter disporre di Java ma la cosa potrebbe non essere così immediata. Il linguaggio è celebre perchè “si compila una volta e si esegue ovunque” grazie alla sua macchina virtuale multipiattaforma; ma ad un programmatore la Java Virtual Machine non basta. Devi procurarti la JDK (Java Development Kit): l’attrezzatura di base per lo sviluppo di applicazioni. Puoi scaricarla gratuitamente dal sito ufficiale della Oracle qui.
Il kit contiene gli strumenti essenziali per trasformare i tuoi file testuali in vere applicazioni Object Oriented:
- Java Virtual Machine che poi sarebbe il “Java” che ti viene richiesto per eseguire il software.
- Funzioni precostituite di Java (API).
- JavaC che è una specie di compilatore per trasformare i tuoi file testuali in bytecode.
- JavaDoc che serve per creare in automatico la documentazione del tuo codice sulla base dei tuoi commenti.
- Roba per la gestione dei file compressi JAR ed il debug dei programmi.
In alcune architetture datate potresti dover impostare le variabili di sistema per utilizzare la JDK (vedi qui) e collegarla al tuo ambiente di sviluppo. La Oracle è così gentile da fornirti anche una versione della JDK con l’IDE NetBeans che ci porta direttamente al punto 2…
02 – IDE
Per programmare ti servono buone idee ed un buon IDE (Integreted Development Enviroment o Ambiente di Sviluppo Integrato). Si tratta di un insieme di strumenti che ti aiutano nella creazione del codice. Scegliere il tuo ambiente di sviluppo equivale a scegliere un abito fatto su misura. La parte più importante di ogni IDE è l’editor del codice: è vero che potresti scrivere codice anche dentro il blocco note, ma un buon editor di testo può aiutare davvero molto nella creazione del codice. Puoi scegliere tra un’infinità di programmi gratuiti e validi. I più complessi autocompletano il tuo codice e ti segnalano gli errori di logica e sintassi in diretta mentre scrivi:
- Eclipse opensource ricco di plugin e abbastanza semplice da usare. Si presenta in differenti versioni, ciascuna adattata ad uno specifico ambito di svilupppo ma tutte intercambiabili.
- Netbeans fornito direttametne dalla Oracle assieme alla JDK in un pacchetto speciale.
Altri IDE ti permettono di sfruttare il cloud per programmare senza dover modificare le impostazioni locali del computer:
Altri sono per i puristi, si presentano con un’interfaccia più scarna ed hanno meno funzioni:
- GVim che è disponibile anche nella versione portable.
- Notepad++ con il suo portable qui.
- Scite disponibile multipiattaforma.
Nel video allegato trovi un esempio di come funziona il popolare IDE Eclipse.
03 – Un pò di manualistica
Il testo sacro di Java si chiama “Thinking in Java” di un certo Bruce Eckel che è stato croce e delizia per generazioni di programmatori. Il testo è adatto a principianti ed esperti perchè approccia gradualmente i concetti salendo dai più semplici verso i più raffinati. Lo trovi in libreria oppure online trovi le vecchie versioni gratis come qui. Sempre online puoi trovare ottime guide come quella di HTML.it che trovi qui.
04 – API
Per programmare ti servono le API ma lascia stare le piccole operaie del miele: le API che ti servono le trovi qui, si tratta dell’elenco completo delle funzioni ed oggetti predefiniti di Java. Ogni funzione è descritta con il suo predicato di input (parametri in ingresso) e quello di output (risultato). La guida alle API messa a disposizione da Oracle è lo strumento essenziale per evitare di riscrivere a mano strutture dati e algoritmi già disponibili nella libreria Java.
05 – Versioning
Il controllo di versione è uno degli aspetti fondamentali quando si programma. Ti capiterà di continuo di scrivere pezzi di codice da riciclare e riadattare. In breve tempo non capirai più quali sono le parti funzionanti e quali programmi puoi riutilizzare a meno di procurarti un buon sistema di catalogazione e controllo della versione. Esistono software appositi e alcuni IDE ti aiutano nell’impresa, ma il metodo adottato dai più pragmatici è sempre lo stesso… alla fine di ogni sessione di lavoro inserisci i tuoi file in una cartella compressa ed allegala in una mail che invierai a te stesso. Come oggetto puoi inserire “aaaammgghhmm (variante) nome_progetto”. Ad esempio “201601201916 (no GUI) hello_world” indicherebbe che questo è il lavoro hello_world aggiornato il 20/01/2016 alle ore 19:16 dove hai omesso l’interfaccia grafica.
L’espediente della mail funziona bene soprattuto se hai spazio illimitato e gratuito come su GMail e Yahoo, inoltre ti consente di scrivere codice ovunque per poi averlo sempre a disposizione. Se lavori su progetti segreti potresti anche cifrare la cartella compressa che ti inoltri di volta in volta.